Rievocazione verde nasce nel 2018 dall’idea di “rievocare” il mondo botanico medievale, un progetto che porta alla luce il rapporto dell’uomo del medioevo con la natura. basandoci sulle fonti archeologiche, iconografia e letterarie, abbiamo intenzione di riscoprire lavorazioni, coltivazioni, metodi di raccolta, leggende e storie su tutto ciò che l’eredita vegetale ha lasciato ai nostri antenati fino a giungere a noi
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Una delle piante più vistose ed apprezzate del nostro orto botanico medievale è il Ricino. Una delle molteplici piante presenti nel nostro orto botanico medioevale è la Ruta. Questa pianta non si delinea solo per le sue proprietà mediche ma viene citata soprattutto per il suo simbolismo ed esoterismo. «Mi ero seduto su un poggio da dove poter dominare con lo sguardo quanto accadeva. Enorme era l’afflusso e ordinatissimo: incitandosi l’un l’altra festevolmente, alcune di quelle donne, cinte d’erbe odorose e con le maniche rimboccate sul gomito, immergevano le loro candide mani e le braccia nell’acqua, sussurrandosi non so quali dolci parole in una lingua a me ignota.» Il sambuco è protagonista di numerose leggende e credenze della tradizione popolare europea, alcune delle quali giunte fino a noi oralmente.Ricinus communis
Il suo utilizzo, sotto forma di olio, come ci viene riportato dal codice “historia plantarum” di fine XIV secolo, serviva a curare molteplici malattie tra cui la scabbia, le ferite fetide e il dolore alle orecchie.Ruta
La notte di San Giovanni
Il sambuco
Holunder, “albero di Holda”, è il sambuco presso i Germani, e in esso risiede Holda o Hulda (ma anche Holla o Holle), fata benigna dai capelli biondo oro del folklore germanico medievale.*