Una delle piante più vistose ed apprezzate del nostro orto botanico medievale è il Ricino.
Il suo utilizzo, sotto forma di olio, come ci viene riportato dal codice “historia plantarum” di fine XIV secolo, serviva a curare molteplici malattie tra cui la scabbia, le ferite fetide e il dolore alle orecchie.
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Una delle molteplici piante presenti nel nostro orto botanico medioevale è la Ruta. Questa pianta non si delinea solo per le sue proprietà mediche ma viene citata soprattutto per il suo simbolismo ed esoterismo.
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«Mi ero seduto su un poggio da dove poter dominare con lo sguardo quanto accadeva. Enorme era l’afflusso e ordinatissimo: incitandosi l’un l’altra festevolmente, alcune di quelle donne, cinte d’erbe odorose e con le maniche rimboccate sul gomito, immergevano le loro candide mani e le braccia nell’acqua, sussurrandosi non so quali dolci parole in una lingua a me ignota.»
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Il sambuco è protagonista di numerose leggende e credenze della tradizione popolare europea, alcune delle quali giunte fino a noi oralmente.
Holunder, “albero di Holda”, è il sambuco presso i Germani, e in esso risiede Holda o Hulda (ma anche Holla o Holle), fata benigna dai capelli biondo oro del folklore germanico medievale.*
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